Il son cubano si definì tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900; fu la musica più influente dell’epoca, ponte tra il passato — il sincretismo e il culto di Oshira yoruba, o “Changó” [1] musica tradizionale e la nuova musicalità del son. Nel capoluogo Matanzas nacque il gruppo musicale “La Tuna” o “Estudiantina”, che suonava nelle feste del paese, nel barrio L’Occhio de Agua di Matanzas[2]Cuba. Il 12 gennaio 1924 Valentín Cané divenne responsabile del gruppo. Dopo varie modifiche, nel 1935 prese il nome di “Sonora Matancera”, modernizzando la musica Changó precedente e passando al son e al danzón.
La iconica orchestra cubana vanta oltre cent’anni di musica identitaria, celebrati con la pubblicazione del suo LP Cent’anni d’Oro della Sonora Matancera – I XX Successi d’Oro. Qui troviamo il brano “Guede Zaina”, del 1953, interpretato dalla giovane e potente voce di Celia Cruz. Si tratta di un canto dedicato all’entità “Guede” del vudù haitiano, invocata come protezione e simbolo di fede; “Zaina” è un riferimento agli afrodiscendenti di Cuba. Inoltre, il brano riprende alcuni termini dei dialetti del fablas e del Plateau, superando le barriere linguistiche e culturali grazie alla profondità del suo significato. (Invito ad ascoltarla)
A Cuba la festività di Santa Barbara, per il cattolicesimo romano, ricorre il 4 dicembre ed è associata alla divinità Oshira “Changó”. La santería cubana è legata al sincretismo religioso: unisce elementi del cattolicesimo romano alle divinità africane. Questo legame si riflette anche nella musica, in brani come “San Lázaro Bendito” e “Santa Bárbara Bendita”, interpretati da Celia Cruz.
Le peculiarità salienti del gruppo Sonora Matancera sono l’utilizzo di due trombe e una solida sezione ritmica, con il basso, il cencerro[3] (o campanaccio) e il pianoforte, che divennero fondamentali nell’espressione musicale del gruppo. I timbales seguono i ritmi insieme ai bongos e alla tumbadora; soprattutto il tres, strumento armonico simile alla chitarra, rappresenta l’identità della musica cubana. I brani sono cantati con un coro in falsetto, che rende originali le esecuzioni del son cubano, del danzón e del bolero, ecc.
Il gruppo influenzò la salsa con il suo suono misto, creato dalla singolarità di ogni interprete e dal cosiddetto “rumore negro”, inteso come essenza e forza identitaria afrocubana. Questa peculiarità si accentuò ulteriormente con l’arrivo di Celia Cruz, che in seguito sarà chiamata “La Guarachera de Cuba” e “La Regina della Salsa”. Cantante eccellente, cresciuta artisticamente proprio all’interno del gruppo, Celia Cruz — soprattutto grazie al suo black sound — consolidò l’influenza ritmica caraibica della Sonora Matancera.
L’aggregazione, tre anni dopo la sua creazione, si stabilì all’Avana e, per confermare il successo raggiunto, registrò con la RCA Victor i primi brani in formato LP a 78 giri il 30 gennaio 1928: “A mi Cuba” e “No te equivoques conmigo”, di Valentín Cané. I brani furono cantati da “Caito” (Carlos M. Díaz), nato a Cuba nel 1905, cantante e falsettista che contribuì in modo decisivo a definire il suono unico del gruppo.
Beni More, Il “Sonero Mayor”, Cantante[4]. Bartolomé Moré Gutierrez.
Altri Cantanti: Celia Cruz, la “Regina della Salsa”; Daniel Santos; Bienvenido Granda; Nelson Pinedo; Celio González; Carlos Argentino; Leo Marini; Rubén González, pianista, con il suo “Mandinga”; Ibrahim Ferrer; Compay Segundo, ossia Máximo Francisco Repilado, chitarrista e cantante di seconda voce; Alberto Beltrán; Vicentico Valdés; Willy “El Baby” Rodríguez; Yayo el Indio, Gabriel E. Peguero (1920).
Pérez Prado, cubano di Matanzas (1916), autore del mambo, celebrità della Hollywood Walks of Fame: fu pianista e arrangiatore della Sonora Matancera.
[1]Changù-Chango: fu la musica improvvisata, ritmica, allegre; suonata negli angoli di strade, con i primi strumenti: Guayo, Bongò creolo, il botijuela, cori improvvisati: il solista guida la danza e musica, nei contesti contadini.
[2] La Provincia di Matansas; tra San Carlos e San Ceverino, fondata nel 1693. Nel 1924, La Sonora Matanzera nasce come gruppo musicale del paese “La Estudiantina” o “Tuna”. Diventando il gruppo musicale “Sonora Matancera”, zona contadina e di allevamento.
[3] Il Cencerro strumento a percussione, originario del Sudamerica, simile a un campanaccio metallico appiattito.
[4] Beni Moré. Cantante, compositore, arrangiatore, detto Sonero Mayore; co lui che improvvisa per trovare più armonia en la escussione.
