Riserva Naturale, gremita di flora – fauna autoctona. Tambopata – Perù. “Lago Sandoval – Gli Ara”

Il Rio delle Amazonas ha le sue origini nel fiume Mismis1, sulla beta delle Ande; proseguendo si espande per tutta la zona montuosa Andina, bagnando le foreste del Nord del paese; dando vita ad un folto paesaggio racchiudendo in tre riserve ecologiche: “Tambopata” e il suo lago “Specchio d’acqua naturale”; completano la triade ecologica “la riserva di Pacaya Samira” e il “Parco nazionale del Manu”.  La Cuenca del rio Tambopata infatti, è il più importante custode della diversità genetica ed ecologica del mondo. Abitat di moltissime specie genetiche, oltre che i “Ara gialloblu” o “Ararauna”, sono senz’altro uno degli animali più docile e tranquilli, giocherelloni, costituendo una grande famiglia tipica della zona.

Madre de Dios fa parte del Dipartimento dell Amazzonia-Perù e “Puerto Maldonado” è il capoluogo; al suo interno ospita la “Riserva Nazionale di Tambopata”, zona protetta, dove le visite sono regolate2. Circondata da distese di alberi e da una verdeggiante natura e di maggior diversità di mammiferi, alberi, insetti e uccelli del Pianeta; territorio dove coesistono i singolari protagonisti nei suoi 274.692 ettari, possiede fauna autoctona e migratoria con 632 specie di uccelli, e farfalle; con più di cento specie di mammiferi, anfibi e più di sessanta specie di rettili; 205 specie di pesci. Zona pregiata, dove il regno animale e vegetale convivono in perfetta armonia, caratterizzati da una grande varietà di forme, colori e suoni vivacissimi, considerato territorio notevole di “vita ecologica” e dove la flora ci presenta una rilevante varietà di “orchidee”, sono presente ben 3500 diverse e dal momento che sono stati in grado di svilupparsi a 4750 metri sul livello del mare; inoltre la zona è circondata dalla giungla, in particolare da una varietà di alberi e di aguajes3 tra cui le “Palme Mauritius o Mauritias ” che possono raggiungere 30 m di altezza e altre piante autoctone della zona, come i “Platanillos o becco di Canario, legni mogano, caoba e altre piante rare uniche al mondo.

Nella riserva si percepisce incessanti movimenti di vita aerea, acquatica e terrena lungo i sentieri, dove i diversi animali vivono in libertà, come le intere famiglie dei “guacamay”, i quali arrivano di notte nella zona, sostando al bordo del fiume, alla ricerca di riparo; zona considerata il regno delle scimmie che svolgono una intensa attività lungo i sentieri e tra gli alberi come: la scimmia ragno dalla faccia nera; scoiattolo; lanosa; cappuccino; titì; maquisapa; picchico imperatore ecc. Altre specie che vivono nella zona sono: il “capivara”, il sajino e i bradipi: le “Tartarughe Charapa4 hanno la testa gialla ed è una delle più grande del Sudamerica; i “ronsocos” tipici roditori, gli scoiattoli; le lontre gigante; il lupo di fiume e la “Sachiavaca”5 o Tapiro; e le varie specie di pesci: la donzella, il Paiche e altre specie acquatiche che sostano nel rifugio: come i rettili e la varietà di alligatori: come la “nutria gigante di fiume”,  coccodrillo nero e il caimano- degli occhiali che sostano nella piccola “laguna rocha Caimano”, negli intorni della riserva e molte altre specie a rischio estinzione, come: il yiaguarundi; il puma, il tigrillo; il “margay o Leopardus wiedii6, l’Otorongo nome locale del giaguaro.

Negli ecosistemi disponibili nell’ impenetrabile di natura vergine e dove il dominio vegetale accoglie la biodiversità come: i cormorani; le garze; “l’Aquila arpia”; il martin pescatore; i Tucani; la zona infatti, ha il record mondiale di quantità di farfalle e altre specie di uccelli che circondano le rive il Lago e la foresta, dimorando tra gli alberi e piante comune ed esotiche; ospita i vari tipi di pappagalli “Ara gialloblu” o “Ararauna” che si fanno sentire con i loro suoni, svolazzando ed è senz’altro uno degli animali più docili, tranquilli, giocherelloni; costituendo una vera ricchezza; noto per la sua longevità, potendo raggiungere e superare i 70 anni e molto bello per forme e colori, robusto, di maggior taglia con i suoi 86-88 cm, grazie anche alla lunga coda.

  1. Zona tra Cusco e Puno – Perù.
  2. Dalla Società Zoologica.
  3.  Frutto tipico della zona.
  4. Nome molto comune in zona.
  5. Animale tipico della zona.
  6. Nome proveniente dal suo scopritore. Maximilian di Wied-Neuwied, nel 1815.

Elva Collao

Elva Collao Arce è una pedagogista, artista e ricercatrice di origini peruviane, nata a Lima e residente a Genova da oltre vent’anni. Laureata in Scienze della Formazione presso l’Università di Genova e diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Lima, ha dedicato la sua vita allo studio dei processi educativi, interculturali e artistici. Esperta in processi formativi e di educazione degli adulti, ha sviluppato una solida competenza nelle dinamiche di apprendimento e nella mediazione culturale. La sua formazione post-laurea comprende percorsi specialistici in: Mediazione Comunitaria Mediazione nelle Comunità Plurilinguistiche (Facoltà di Lingue) Diritti Umani e della Comunità Europea (Dipartimento di Scienze Politiche – DISPO) Processi Interculturali e Comunicazione: Modelli e Forme di Inclusione-Strategie (Endofap) Normative sull’Immigrazione (Dipartimento di Economia) Donne, Politiche e Istituzioni (Dipartimento di Scienze Politiche) Cooperazione Internazionale allo Sviluppo (Dipartimento di Economia) Con un’esperienza che abbraccia America Latina ed Europa, Elva ha lavorato come insegnante, mediatrice interculturale e formatrice in progetti di inclusione sociale, diritti umani e pari opportunità, collaborando con enti pubblici e privati. Le sue ricerche e attività divulgative si concentrano sull’analisi delle dinamiche sociali, culturali e storiche delle società latinoamericane, con particolare attenzione ai temi dell’identità, del meticciato e dell’educazione interculturale. Attraverso il suo blog e le sue pubblicazioni, Elva Collao Arce promuove il dialogo tra culture, la valorizzazione delle tradizioni popolari e la conoscenza come strumento di crescita personale e collettiva.

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