L’Antica civilizzazione i Chachapoyas “Kuelap” – Perù. Città fortificata, albergava la popolazione in pericolo

Nel territorio dei Chachapoyas si trova l’antica fortezza “Kuelap” monumento architettonico precolombiano, civiltà dei Chachapoyas. In caso di pericolo e per affrontare il nemico invasore adoperavano il sistema, Mitmaq1, meccanismo politico guidati dai “Mitimaes” o capi gruppi chiamati “Ymahuayna” e con la finalità di ampliare terre di coltivo. Gli Incas conquistarono la loro terra pochi anni prima dall’arrivo dagli spagnoli nel secolo XV e in seguito alla conquista spagnola, fu fondata dallo spagnolo Alonso de Alvarado il 05 settembre nel 1538, li diedi il nome di “San Juan de la Frontera de los Chachapoyas”, dove la Piazza d’Armi e le piccole stradine in pietra datano l’epoca e conservati nel tempo.

Al Sud-Est della Cordigliera Settentrionale della Regione Amazzonica-Andina, ha 3, km sul livello del mare; nella confluenza del fiume Marañón e Utcubamba, nella zona centrale della provincia di Bagua, nell’attuale Perù, si trova la città dei Chachapoyas; territorio circondato dalla morfologia montagnosa, creata nel 200 d.C. più o meno; raggiungendo il massimo sviluppo intorno all’800 d.C. Scoperta nel 1843, dichiarato patrimonio nazionale nel 1843. Gli indizi della sua favolosa storia, sono da ricercare nei resti architettonici e antropologici ovvero nelle: “Fortezze”, ceramiche, tombe e altri prodotti artigianali. Città peculiare, con una vigorosa immigrazione ispanica, tradizionalista e signorile.

In riferimento a ciò il cronista studioso delle popolazioni di Latinoamerica Pedro Cieza de Leon2 studio i Chachapoyas: all’annessione all’Impero Inca, essi ammisero le usanze imposti da Cuzco. I nomi furono dati dagli Inca medesimi3; si pensa che la parola “Sacha” abbia il significato di “selvaggio”; ossia, riferito alle popolazioni che vivono nelle foreste; cioè i “Collas”; allora si diceva così dalle popolazioni che abitavano nelle zone dove si parlava la lingua “Aymarà”; ma un’altra versione sul nome e la variante della costruzione in lingua quechua: “Sacha puya” significa “Gente delle nubi”4

I centri archeologici più rilevanti  costruite dalle popolazioni di Chachapoyas sono:  le Citta di “Kuélap e il Gran Pajáten”, opere architettonici precolombiane, furono fortificazioni dedite alla protezione della popolazione dalle invasioni eseguite dai “Huari o Wari”, “Chancas” Tiahauanaco5 e dagli Incas, dopo furono conquistati dal governatore Tupac Inca Yupanqui. Per affrontare l’ostile invasore di turno, adoperavano il sistema del” Mitmaq”6 meccanismo politico, guidato dai “Mitimaes” o capi gruppi chiamati “Ymahuayna”; ossia famiglie giovani, sposati,  leale al governo, con il compito di portare un numero importante di popolazione verso i rifugi, e dare protezione alla popolazione da invasioni esterne7; il metodo fu utilizzato anche per ampliare terre per l’agricoltura, ho per frenare gli scontenti di alcuni gruppi di popolazioni; la missione principale fu il formare le “Colonie agricole”, producendosi la teoria della “trasformazione della selva piovana in montagna” per ragioni geografiche, culturale di protezione alla popolazione; popolazione che si stabilì dopo nella regione portò con sé la propria cultura; un esempio è la zona di Vilcabamba, dove vennero costruite opere architettoniche favolose, incredibili come “Machu Picchu”.

Inoltre come difese costruirono le fortezze di Kuélap considerata dagli studiosi una “città fortificata” albergava dentro le mure tutta la popolazione in armi, costruito in un’area di 6000 metri quadri con un’altezza massima di 20 metri quadri e ha 3000 metri sul livello del mare; contenente impressionanti muraglie, sovrapposte in pietra di considerevoli dimensioni e altezza, che servono di contenimento a terrapieni da 15 a 20 metri di ampiezza; con tre porte d’accesso, di cui la principale di forma trapezoidale, seguendo un corridoio di granellato di colore rosa; al suo interno ci sono varie edificazioni di abitazioni di forme circolari, torri di controllo, terrazze di coltivazioni, mausolei, e una curiosità molto significativa, la caratteristica costruzione sotterranea denominata il “Tintero” per la sua forma. I sarcofaghi antropomorfi sembrano una riproduzione dei manufatti – oggetti tipici della cultura Huari, anche i mausolei, potrebbero essere di forme modificate dal “Chullpa” tipo di architettura funeraria tipica della regione Andina, in particolare “Huari – Tiahauanaco”.

  1. Parola quechua che significa “spostamento – Etnico”.
  2. Cronista della corona Spagnola.
  3. Il nome che loro stessi utilizzavano non è conosciuto.
  4. La zona era molto nebulosa.
  5. Tra XVIII-XII secoli.
  6. Parola quechua che significa Dispersione “Etnica”.
  7. Lo spostamento dei coloni a luoghi periferici ho zone incorporate di recente ecc.

Elva Collao

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