La strada più chic di tutta l’America. Storia di un tempo che fu: Concedere la luna per conquistare l’amore impossibile

«I primi grandi spazi piacevoli disponibili nelle Americhe, i più celebri per il loro splendore e bellezza, rispecchiavano le influenze sopranazionali. Il Parco pedonale delimitato dalle cariatidi e divinità femminili di marmo di Carrara (italiano), le quali prendono con le mani l’acqua che si avvia verso l’alto, per poi scorrere verso la città, secondo le tradizioni di un Perù meraviglioso che fu. Circondato d’alberi e di verdeggianti giardini pieni di passiflora1, acacia, robinia2, è un’oasi all’interno del tessuto urbano, utilizzata per attività sociali e cerimonie religiose. Un periodo in cui la capitale peruviana era lussureggiante»

La nominata «Lima Ciudad de los Reyes» è testimone del possedimento privato della Corte di Castilla: in Lima si costruirono moltissime dimore, che influirono moltissimo nelle costruzioni pre- colombiane.  Gran parte delle costruzioni architettoniche della Lima storica fu abbattuta, e dunque monumenti testimoni del dominio inca furono perduti. La antica città, infatti, fu costruita il 6 gennaio 1535, giorno dell’Epifania; è la data in cui si diede inizio alla costruzione di chiese e dimore per gli spagnoli e i meticci in una nuova città vicina al mare. Lima, la città dove scorre il fiume Rimac, che l’attraversa e che ha un significato suggestivo, «hablador», per il suono caratteristico dello scorrere delle sue acque sotto i ponti, raggiungendo i diversi percorsi tracciati nella città passando da una zona all’altra. L’incuria verso altri reperti, abbandonati piano piano dalle nuove generazioni, fece sì che, morte le generazioni anteriori, i resti del passato persero visibilità, dando passo al meticciato caratterizzato dalle reciproche influenze etniche, cambiando così completamente le strutture architettoniche e il panorama della Lima che fu.

L’Alameda de los Descalzos a Lima, importante giardino pubblico o il «Paseo de Aguas», spazi aperti esclusivi, ubicati nella città dagli inizi del XVI secolo; assieme alle Chiese di Santa Liberata e di Nostra Signora Degli Angeli furono i luoghi del viavai delle élites dell’epoca; questi luoghi confinavano con la «Casa del Mulino» di Micaela Villegas, conosciuta come la «Perricholi»3, ubicata in Jirón Atahualpa. Il Viceré Juan Mendoza y Luna, Marchese di Montesclaros, fece erigere l’Alameda nell’anno 1611, a somiglianza con l’Alameda di «Ercole nella città spagnola di Siviglia» e con quella del Prado a Valladolid. Giardino pubblico romantico di stile rinascimentale, eretto nel 1574, fu considerato il più antico di Spagna e d’Europa. Da allora l’Alameda è considerata la strada più chic e tra i primi grandi spazi ricreativi destinati alla vita sociale e aperta alla popolazione nelle Americhe. È rinomata per la sua bellezza, che riflette le influenze internazionali, in un periodo in cui la capitale peruviana era fiorente. «La strada più chic di Lima e di tutta l’America, la vera e indimenticabile strada pedonale, circondata da cariatidi e dee in marmo italiano di Carrara che prendono con le mani l’acqua che si spande verso l’alto, per poi scendere prolungando le tradizioni del Perù meraviglioso che fu». 

Alameda, costruita nel XVI secolo, a 450 metri a nord della piazza d’armi, nella zona centrale di Lima. Nel 1770 fu abbellita dal Viceré Manuel Amat y Juniet; e nel 1856, restaurata dal presidente Ramón Castilla, dandole un definito tracciato unitario di bellezza, con l’installazione di una recinzione in ferro battuto importata dall’Inghilterra e di grandi cancelli e porte all’ingresso, coronate da sei statue che rappresentano gli «Dei greci». Circondata da «cento bancarelle in marmo», elegantemente disposte in linea, e da «dodici statue in marmo» finissimo di Carrara che rappresentano i «Segni dello zodiaco» e i «Dodici mesi dell’anno con forme di personaggi della mitologia Greca»; il tutto ornato con cinquanta vassoi bellissimi in ferro battuto elaborato dagli artigiani dell’epoca, e dodici lumi a gas. In mezzo a tutto ciò, i «calessi dorati» furono i mezzi di trasporto che la percorrevano. Era considerata la via del «bon ton cittadino», ove le dame della società di allora si radunavano. Il piano originale constava di tre vie, una centrale con tre fontane di uso pedonale e due laterali dove transitavano le carrozze dorate. Vie dove ci sono otto file d’alberi che offrono l’ombra romantica alle coppie di innamorati e non solo. Per molto tempo abbandonate dall’incuria, nel 2016 i due spazi sono stati riaperti al pubblico.

I cronachisti, rappresentanti della Colonia Spagnola a Lima, raccoglievano storie di personaggi della società, di vedove e altre notizie dell’oscurantismo misterioso sulle apparizioni di fantasmi di persone uccise dalla Santa Inquisizione, istituzione che agiva in quell’epoca in varie parti del mondo. Storie di luoghi i cui confini custodiscono il passato: attraversando il ponte Trujillo si raggiunge il distretto di Lima Centro, anticamente conosciuto come il quartiere di San Lazaro. Zona legata alla scottante storia romantica di una promessa d’amore, tra il Viceré spagnolo Amat y Juniet e Micaela Villegas detta la «Perricholi», che animava il chiacchiericcio cittadino della società di Lima. 

Superando l’intolleranza del rapporto tra il Viceré e una cortigiana, fonte dello scalpore cittadino, e, per di più, la notevole differenza di età tra i due innamorati, la storia racconta: «La donna, onde accettare qualsiasi rapporto con il Viceré, esige la Luna, desiderio impossibile da esaudire; ma la creatività dell’innamorato, per soddisfare la richiesta dell’amata, fece costruire un grosso arco al di sopra di uno degli specchi d’acqua della Alameda, nell’esatto punto in cui, di notte, la luna veniva riflessa». Dopo questa prova d’amore Micaela cedette al Viceré. Oggi il luogo è stato ricostruito in modo che possa essere visitato anche di sera, con i giochi di luci e di colori sulle acque dell’amore, dove si «riflette la luna».

  1. Passiflora: fiore della passione. Originaria dell’America centro-meridionale; il nome fu attribuito dai missionari gesuiti nel 1610, per la somiglianza con simboli religiosi dalla passione di Gesù.
  2. Gelsomino o Mimosa: pianta originaria del medio oriente e dell’America meridionale; nell’epoca della fioritura dona un profumo particolare.
  3. Lingua catalana.

Elva Collao

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