La terra delle orchidee, nell’impermeabile Amazzonia peruviana, presso Machu Pichu. Patrimoni custoditi

Nel Dipartimento di San Martín e presso Machu Pichu sacra e maestosa “Vecchia montagna”, e dalla costa all’altopiano, alle zone amazzoniche più impenetrabili considerate eden naturale d’orchidee, dove esistono diversità di forme, colori, e la caratteristica peculiare nell’adattamento a svariate zone e condizioni atmosferiche diverse; infatti, sono in grado di crescere e svilupparsi ad altitudini che arrivano ai 4750 metri sul livello del mare. Nel 2001 un contadino peruviano scopri una rarità di orchidea: “La Phragmipedium Kovachii” fiore d’intenso colore fucsia con un diametro di 18cm, spunta ogni sette anni; oggi a rischio estinzione; quotata in più di 1000 dollari, ogni singola pianta; nel mercato internazionale è stata quotata in 10000 dollari.

Le orchidee fiori più belle e predilette dalle popolazioni di tutto il mondo, sono presenti in 5 continenti, nelle zone tropicali e subtropicali di Asia, Sud America. Pianta cosmopolita, nascono sui tronchi degli alberi1 e sulle rocce2, crescono in altezza e non in profondità chiamate piante aeriformi3. A Perù, nel paradiso naturale di “Orchidee”, zona dove abbondano diversi generi, e sono più o meno 3500 le sue varietà, diversità e bellezza; alcune uniche al mondo come la “Phragmipedium Kovachii”. Dagli studi si apprende che nessuna altra famiglia di piante conosciute e riuscita a svilupparsi ad altitudine che arrivano a 4750 metri sul livello del mare e soprattutto sorprende la capacità di adattamento.

I cinesi scrissero il primo manuale di coltivazione dell’orchidea nel XI secolo, tuttora amata e relazionato alle festività di primavera e la stagione di fioritura delle orchidee che avevano il potere allontanare le presenze malefiche e la sterilità delle persone che non avevano avuto la possibilità di avere figli. Come espressione culturale4 gli Aztechi, conobbero l’orchidea, in particolare la specie “Vaniglia”, usata per elaborare fragranze, dolci, bevande. Tra le specie floricole sono sicuramente da considerarsi fra le più antiche, in quanto la loro comparsa sulla terra; infatti, storicamente si fa risalire a circa 65 milioni di anni fa del periodo cenozoico. Nel medioevo fu utilizzato nelle porzioni di “magia nera”, si pensava che possedessero “potere magico”: usato come elisir d’amore e di giovinezza. Discordi botanico e medico Greco la riconobbe ufficialmente come “Orchidea” nel libro di botanica ed erboristeria (I secolo d.C.,), in riferimento a ciò: cita le orchidee e il suo impiego e da come cibarsi per “avere un figlio maschio”. Teofastro (IV e V d.C.) nel suo trattato sistematico di botanica farmaceutica “Historia Plantarum”, descrisse alcune caratteristiche della pianta. L’origine del nome deriva da “Orchis” dal latino – greco, significa proprio “testicoli” per la netta somiglianza alla base della pianta, e da cui proviene il nome di Orchidea. 

La leggenda dell’Orchidea nella mitologia greca, nacque dalla metamorfosi di “Orchis”, giovane popolare per la sua bellezza, accattivante, vigoroso e forte, figlio della “Ninfa” e del satiro Orchis, che nella mitologia greca s’innamora di una sacerdotessa del Dio, preposta al culto, commettendo per questo motivo un sacrilegio; per il Dio Dionisio fu un fatto inaccettabili, scatenando l’ira del Dio che decide di darlo in pasto alle belve. Nel Olimpo intenerite dalla atroce sorte del giovane e per preservare la sua memoria, la comunità seminò sotto suoi resti una pianta dalla quale germogliassi un fiore. 

Molte delle principali piante di orchidee, tiene occupata non solo la botanica ma anche la mitologia, letteratura, storia e il grande schermo; conosciute con i nomi dei ricercatori e appassionati a partire del XVI secolo, la troviamo in diversi trattati di botanica: “Historia Stirpium” di L. Fuchus, (botanico tedesco) e nello stesso periodo la prima orchidea arriva in Europa dalle Indie Occidentali grazie a lo studioso Francisco Fernandez (sacerdote gesuita), Carlo Linneo (botanico Svedese), nell’attuale classificazione Botanica delle piante nel suo trattato “Species Plantarum”; furono gli inglesi e gli olandesi che contribuirono a distribuire, scoprire queste straordinarie piante: James Veitch, da cui deriva il termine dell’Epiphronitis, William Cattlei famoso collezionista di Orchidee, da cui deriva il sostantivo della Cattleya la celebra nelle “Ricerche”, pianta in voga inizi del 900, ecc. Nel Arte di Edoardo Manet, “L’Olimpia” (1863), dipinto di dama con un’orchidea rosa nei capelli, come espressione di sensualità, passione. D’Annuncio nel romanzo “Il piacere” (1889), la voleva sanguinea e passionale (1863); Proust nel romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” (1909-1922), codice allusivo e come rapporto intimo. In Italia crescono spontaneamente 6 varietà è 189 specie e sottospecie. I generi più conosciuti e coltivati di orchidee sono: La Phalaenopsis, Dendrobium, Cymbidium, Vanda e la Cambria.

  1.  Piante epifite si nutrono dall’humus della corteccia degli alberi.
  2. Semi-epifite assieme a sottili strati di muffa e muschio.
  3.  Comportamento di alcune piante, tramite le radici sono in grado di assorbire l’acqua dell’ambiente, e le sostanze per sopravvivere.
  4. La raffiguravano, tra il VI e IV secolo a.C.

Elva Collao

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