La Donna che Divenne un’Isola

“Nei miti fondanti e nelle religioni abbondano i tentativi di giustificare il controllo e la subordinazione delle donne”.

Dall’antichità ad oggi ci restituiscono una generale visione di come siano mutate le società nel mondo intero. L’uomo sorge sulla terra, dagli sviluppi dei diversi periodi storici, contesti, rappresentati nel mito e nella storia, di ieri e oggi, non solo nel mondo occidentale e negli altri paesi, secondo le prospettive di genere, chiavi interpretativa dei contesti storici e tradizionali dove sono rivelate le condizioni femminili e il loro posto in quella società. 

E così come altri miti, nella magia delle Ande sono raccontati anche in “Comentarios Reales”. Racconto in cui si riflette il meticciato tra un mito – e la Religione Cattolica (Tempi della evangelizzazione in Latinoamerica).  Il Mito del popolo di Huarochiri, si riferisce alla donna che creò il figlio di Dio senza peccato (Ed è lo sdoppiamento della ideologia femminile che ha da una parte Cahuillaca -madre e dall’altra il figlio di Dio, creatore della civiltà inca). Invero, il mito del Dio Cuniraya il cui titolo è: “La donna che divenne un’Isola”, Dio che si presentava in modo reale, il cui potere era immenso, gli abitanti dell’epoca, li descrissero così: un uomo comune come tanti, passeggiava fra la gente, dimostrava umiltà, semplicità ed estrema povertà, ma portava con sé la sua lancia magica con cui dimostrava i suoi poteri di creatore delle cose dell’universo. Peregrinava per tutto il regno, un bel giorno, per caso vide una bellissima e giovane donna di nome Cahuillaca, passava le giornate filando il cottone e tessendo i vestiti sotto un albero di lucumo, senza alzare lo sguardo verso le persone. Cahuillaca rappresentava la purezza immacolata dell’epoca. 

Appena la vide, il Dio Cuniraya si innamorò e per poter conquistarla si trasformò in uccello e si mise a cantare sull’albero di lucumo 1, per farla innamorare decise di farle una magia. Prese un frutto del “lúcumo”, lo inseminò e lo gettò in grembo alla fanciulla, Cahuillaca prese il frutto maturo e lo mangiò, ignara. Nove messi dopo, ancora vergine, nacque il figlio di Dio. Le fece crescere e li diede cure con molto amore domandandosi sempre chi fosse il padre. Cahuillaca scelse di riunire tutti gli uomini dei paesi vicini per chiedere chi fosse il padre, nel gruppo si trovava anche il Dio. (Il luogo secondo i racconti e nella Zona di Armatambo, distretto di Chorrillos a Lima, Perù). Avvicinandosi ad ognuno per sapere chi fosse veramente il padre, ma il Dio si era seduto lontano del gruppo. Cahuillaca lo ignorò e non chiese niente a lui. Ma nessuno dei presenti riconobbi al bimbo come suo, la fanciulla sussurro al bambino di andare da suo padre e costui andò a gattoni verso il Dio Cuniraya, se buttò nelle sue abbraccia, fece un sorriso e individuò il Dio Cuniraya come il suo padre naturale. Disperata prese il bimbo nelle sue braccia e corsi verso il mare. Cuniraya si convertì in un principe elegantissimo e corse verso la fanciulla ma non la raggiunse, continuò nella sua ricerca che si rivelò infruttuosa. Intanto la ragazza fuggi e sopraggiunse la riva del mare nel Santuario del Dio Pachacamac (Dio della zona della Costa) affinché la salvasse. Pachacamac per proteggere la fanciulla dal Dio Cuniraya, la mutò insieme al bambino in un’isola davanti al Suo santuario. Tuttora si vedono le due isole, una grande e una piccola nella zona segnalata.

  1. Albero di frutta tropicale.

Elva Collao

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