La violenza sulle donne è un’endemia delle società odierne

La violenza sessuale contro le donne e le ragazze affonda le sue radici in secoli di dominazione maschile», ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne: «Non dimentichiamo che le disuguaglianze di genere, che sono alla base della cultura dello stupro, sono uno squilibrio di potere»1

Le informazioni delle violenze sulle donne sono disperate: Una donna su tre ha subito abusi sessuali e fisici, e il più delle volte dal proprio partner. Solo il 52 % delle donne sposate prende decisioni personali sull’utilizzo degli anticoncezionali e sul sesso. 750 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo si sposano prima del loro diciottesimo anno. Più di 200 milioni di ragazze in tutto il mondo hanno subito mutilazioni genitali; una donna su due viene uccisa in tutto il mondo, vittima del suo partner o della sua famiglia, mentre solo un uomo su 20 muore in circostanze simili. Inoltre, sono donne e ragazze il 71% di tutte le vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo; inoltre, i tre quarti di queste donne e ragazze sono sfruttate» (fonte ONU).

Molte sono le azioni che logorano la vita della donna, fatti che disturbano il suo normale sviluppo. Le molestie incominciano dalla nascita e proseguono durante la crescita. Le donne sono così private della possibilità di vivere una piena vita adulta, perché in nessuna età e luogo la donna è pienamente sicura e libera di poter fare e realizzarsi liberamente. Sottrarsi ai pericoli che sono alla base delle società è molto difficile. La donna è quasi sempre in trappola ancora prima che sia vittima di qualche pericolo «dietro l’angolo», molte volte non può andare da sola in certi posti, che sono proibiti solo alle donne, privandole così della libertà. Pericoli e rischi ci sono anche entro le mura domestiche, luogo dove dovrebbero essere protette; ossia in famiglia, dove quasi la maggior parte delle «violenze forzate» vengono realizzate da un parente senza scrupoli: le violenze vengono realizzate in costrizioni, minacce, prepotenze; motivo per cui molte volte le donne hanno paura di riferire ai genitori il fatto accaduto, sviluppando un senso di colpa e la conseguente vergogna, scegliendo il silenzio inconsapevole, destinate a vivere con un peso da risolvere da sole, portando con sé una colpa che non hanno. Le violenze subite dalle bambine producono danni irreparabili, di tipo psicologico, fisico, relazionale e in futuro nelle relazioni con il proprio partner.  

Una delle principali ragioni delle violenze in America Latina è l’abuso di sostanze alcoliche da parte dagli uomini. Gli atteggiamenti tradizionali hanno poi aggravato i problemi di violenza e gli abusi sessuali, in particolare nelle zone delle periferie e rurali. In queste zone molti casi di abuso non sono segnalati. La questione economica e la paura di essere abbandonate e di non avere le risorse economiche necessarie per la sopravvivenza dei propri figli sono alla base della sopportazione di tali vessazioni e delle violazioni dell’integrità personale. Si tratta di Paesi nei quali la maggior parte dei casi segnalati non ha comportato alcuna imputazione di responsabilità, a causa del rischio di ritorsioni o dei costi connessi alla presentazione di una denuncia. Oltre a ciò, c’è il problema della violazione dei diritti e del rispetto delle garanzie processuali, dato che le autorità competenti non agisce con la dovuta diligenza nel condurre l’indagine e nel ricevere le denunce.

Le misure che possono aiutare a migliaia di ragazze in tutta l’America latina è il diritto all’istruzione per tutte, ma deve includere anche l’educazione sessuale e riproduttiva, dove tutte le ragazze abbiano il diritto all’integrità personale alla dignità, all’istruzione e al suo diritto a vivere libere della violenza di genere e dalla discriminazione. 

In questi paesi «Le protezioni legali e fisiche offerte sono molto limitate a causa di ritardi legali, ambiguità della legge e soprattutto mancanza di rifugio per le vittime e i figli, di cui in molti casi l’uomo non vuole farsi carico: «Sono figli tuoi» è una frase che spesso e volentieri si sente in questa parte del mondo» (ONU).

  1. ONU (2019).

Elva Collao

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