Per lungo tempo si è ripetuto il “mito che i nativi digitali” sono concepiti come i veri fortunati, cioè pronti a raccogliere le offerte della rete.

Oggi i ragazzi hanno fatto veloci progressi nel vasto uso del web, interagendo attraverso le connessioni e la partecipazione di massa, usufruendo delle potenzialità e dell’ampliamento della rete, con cui i ragazzi/e hanno a che fare ogni giorno. Ma la velocità con cui si connettono ai luoghi lontani hanno influenzato i comportamenti, i ragionamenti, i modi di agire nel “fare”, del “sapere” e del “sapere fare”, ecc. Oggi, per proteggerli, “prendiamo coscienza della necessità del controllo per tutelarli” dai “reali rischi del web”, decisione che si presenta come una “realtà necessaria”; ma può trasformarsi in un eccessivo controllo, impedendo l’avanzamento della conoscenza.

I mutamenti relativi ai vari «domini»1 di sviluppo nei ragazzi, si avviano interagendo con le conoscenze attraverso la scoperta. Quando si parla dell’uso del digitale, da parte dei bambini e degli adolescenti, i discorsi indirizzati al, e dal, pubblico adulto sono spesso e volentieri contraddittori; ognuno ha una visione diversa sull’impiego della rete, sui benefici e sui problemi che possono presentarsi nell’utilizzo della  rete; i giovanissimi sono più agili e fragili, utilizzano le diverse applicazioni in tempo reale, instaurano facilmente rapporti virtuali; l’utilizzo di applicazioni “non riflessive” per alcuni è un’opportunità, invece, per altri, è un meccanismo che alla fine si converte in “rischio” per i giovanissime/i, e non solo; insorgono preoccupazioni per il loro sviluppo individuale, tra «maturità biologica» e «maturità sociale e di gruppo», andando così a colpire la crescita di ogni giovane, e di conseguenza sorgono problematiche: sul loro corpo (salute, obesità, anoressia), sulla psiche (aggressività, depressione, sentimenti di inferiorità, isolamento), sull’aspetto cognitivo-intellettuale: linguaggio e concentrazione.

I ragazzi e i giovanissimi sono molto abili nell’acquisizione delle nozioni scientifiche fruibili in rete, che influenzano gli schemi dello sviluppo. Essi mostrano infatti maggiori capacità e abilità che la popolazione adulta, ma sono molto carenti nella consapevolezza critica: come la valutazione dell’informazione, la capacità di prevedere le conseguenze, nelle valutazioni delle informazioni «online» e di avvertire soprattutto i “pericoli”, e soprattutto il riconoscimento e la veridicità della fonte; ad esempio in riferimento alle «fake news»2 e le infinite informazioni che se susseguono, recando danni durante il «corso di vita»; ma anche in riferimento all’errato utilizzo “ludico del digitale”, in tutte le sue forme, dalla messaggistica istantanea (WhatsApp, SMS, MMS) alle chat room, agli smartphone, ai tablet, ai giochi on- line, questi ultimi molto pericolosi.

Una più specifica attenzione alle relazioni interpersonali e sociali potrebbe aiutarli e guidarli ad evitare il contatto con i veri pericoli, che producono danni alla persona, creando “dipendenze” di vari tipi, e che impediscono “l’autonomia” dei ragazzi. Inoltre l’eccesso di utilizzo della rete crea confusione, nella distinzione tra reale e virtuale (“navigano in rete moltissime ore”), insistendo senza controllo nelle “ricerche compulsive” nella rete e trovando notizie soprattutto nel «Real Time». La rete è infatti molto utilizzata dai ragazzi che soffrono di “solitudine”, e a volte non percepiscono i bisogni primari, come la fame e il sonno; sono disagi che si manifestano con «scene di irritazione e nervosismo nell’attesa di un riscontro», a fronte del bisogno incombente di essere sempre in rete, non distinguendo il reale dal virtuale. I ragazzi si immettono in prattiche senza fare attenzione ai rischi che possono recare danni all’incolumità personale e di gruppo. Il cellulare è il principale mezzo di utilizzo nella navigazione in rete, organizza ogni momento della nostra giornata, regola le distanze, le relazioni. Il suo facile utilizzo permette di ampliare le nostre amicizie e conoscenze, si controllano molte volte all’ora i messaggi. L’utilizzo del telefono è continuativo e permanente. Per i bambini e i ragazzi i pericoli della rete sono molto spesso scenari di “bullismo” e “cyberbullismo” (per sollevare la noia). Oltre a ciò, ci sono la “pedofilia”, la “pedopornografia”, l’adescamento alla “sextortion”3. Altri rischi dei social network che colpiscono i giovanissimi sono ad esempio il “phishing”[/efn_note]Furto e pubblicazioni di immagini.[/efn_note] e il “grooming”4
Nella giornata mondiale della sicurezza della rete, con lo slogan «Safer Internet Day», del 09/02/2021(DID), gli studenti e le studentesse sono invitati a riflettere sull’utilizzo consapevole e responsabile della rete, sulla qualità e quantità della navigazione, con l’idea di rendere Internet un dispositivo sicuro; la giornata è promossa dalla Commissione Europea, con lo slogan “Together for a Better Internet”5. In Italia, il comunicato del Ministero dell’Istruzione ha avviato l’appuntamento con un fitto programma di iniziative: «Generazioni Connesse»: ossia il «Safer Internet in Italia», «centro per la sicurezza in rete», per la prevenzione dei fenomeni, in particolare, di «bullismo» e «cyberbullismo». Riflessioni sulla qualità e quantità delle ore passate in rete dalle ragazze i ragazzi, dai genitori e dal personale delle scuole, ecc.: attività multimediali di grande interesse e partecipazione, realizzate attraverso i laboratori digitali diretti, «webinar»6, ecc.

  1. Vari domini sugli aspetti cognitivo, percettivo, emotivo, affettivo, sociale-relazionale-interattivo.
  2. Notizie e informazioni false, distorsione della conoscenza.
  3. Ricatto sociale, minacce a rendere pubbliche le informazioni private delle vittime.
  4. Adulti mettono in atto delitti di sfruttamento sessuale o di violenza.
  5. Insieme per un Internet Migliore.
  6. Seminari web.

Elva Collao

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